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Amore e morte, vendetta e mistero: la leggenda dietro le Teste di Moro

  • Giacoma Chiella
  • 5 apr 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Passeggiando per le vie siciliane è possibile rimanere incantati dinanzi alle maestose Teste di Moro, in siciliano note anche come “Graste”, che da secoli arricchiscono e colorano le balconate di questa magnifica terra. Figlie di una tradizione millenaria, queste prestigiose opere d’arte dalla raffinata manifattura artigianale, non nascono da una deliberata fantasia artistica, esse trovano tutte un’origine comune in un’antica leggenda: protagonisti di questa struggente vicenda un giovane Moro ed una bellissima fanciulla siciliana.


Si racconta che intorno all’anno 1100, periodo della dominazione araba in Sicilia, alla Kalsa, antico quartiere della città di Palermo, vivesse una bellissima fanciulla. La ragazza trascorreva le sue giornate quasi esclusivamente in casa, dedicandosi alla cura delle piante che ornavano il suo balcone. Un giorno, passando per la Kalsa, un giovane moro vide la bella ragazza intenta ad annaffiare i suoi fiori, e subito se ne innamorò. Decise di volerla tutta per se e, senza indugio, entrò in casa della ragazza per dichiararle il suo amore. La fanciulla, colpita da quell’ardito e intenso sentimento, ricambiò l’amore del giovane moro, ma quando seppe che questi l’avrebbe presto lasciata per tornare nelle sue terre in Oriente, dove l’attendevano moglie e i figli, approfittò della notte e lo uccise mentre giaceva addormentato. La ragazza gli tagliò la testa, e con questa fece un vaso dove piantò una pianta di basilico. Infine lo mise in bella mostra fuori nel balcone, affinché l’uomo rimanesse per sempre con lei. Il basilico crebbe rigoglioso, grazie alle lacrime che la fanciulla vi versava giornalmente, destando però l’invidia di tutti gli abitanti del quartiere che, per non essere da meno, si fecero costruire dei vasi di terracotta a forma di testa di moro.


C'è però una seconda leggenda: quella che vede una giovane benestante bianca innamorarsi di un moro di umili origini. Questo amore venne contrastato e punito con la decapitazione di entrambi gli amanti.La vergogna di questo amore impossibile è poi stata resa pubblica dalla famiglia di lei, che ha esposto entrambe le teste al balcone perché tutti le vedessero. Da qui sarebbe nata la tradizione di comprare le Teste di Moro a coppia: in ricordo e in segno di perdono per i due innamorati assassinati. Le “Teste di Moro”: una Storia d’Amore, Gelosia e Vendetta dietro un’Icona della Sicilia.

 
 
 

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